Sistema sperimentale di monitoraggio e allertamento in Val Rabbia

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Ci troviamo in Val Rabbia, nel Bresciano, comune di Sonico. Una valle ben conosciuta dalla popolazione locale perché percorsa da un piccolo torrente che alimenta il fiume Oglio che fa da linea di separazione fra l’abitato di Rino Sonico. Un torrente che sa gridare la forza distruttiva della natura quando, per effetto di forti piogge a monte, da origine ad un fenomeno tanto affascinante quanto pericoloso di colate detritiche, chiamato Debris Flow.

La pericolosità della Val Rabbia per eventi di colata detritica è quindi storicamente nota.

L’esigenza di avere sotto controllo il manifestarsi di questo fenomeno trova compimento a partire dal 2011, quando inizia il progetto sperimentale per installare un sistema di monitoraggio e allerta di queste colate.

Nesa è protagonista di questo progetto sperimentale con una soluzione pionieristica, tecnologica ma allo stesso tempo abbastanza semplice, da consentire di avere l’immediato avviso alla popolazione al verificarsi del fenomeno, per la messa in sicurezza di persone e cose.

Il 27 luglio 2012, lo stesso giorno del fine lavori, un’improvvisa ed importante colata detritica dal volume stimato tra i 200.000 e i 300.000 m3, ha invaso completamente la confluenza con il fiume Oglio, distruggendo il ponte pedonale e il ponte stradale che collegava la frazione di Rino al paese di Sonico, con conseguenti gravi danni e preoccupazione nella popolazione. Le telecamere del nostro impianto hanno ripreso gli istanti prima, durante e dopo l’evento, che mostrano chiaramente come una briglia alta 10 metri sia stata completamente sommersa dal materiale trasportato.

La rete di monitoraggio e allertamento era composta da strumentazione eterogenea, tra cui stazioni meteorologiche, punti di rilevazione tramite sensori di spostamento innovativi per l’epoca, e telecamere.

Dal 2012, la rete è stata periodicamente manutenzionata e diverse sono state le implementazioni, compresi semafori, cartelli di segnalazione e sirene di avviso.

Questo ha consentito di rilevare negli anni ulteriori eventi di Debris Flow, meno importanti di quello del 2012, ma altrettanto significativi, come quello accaduto nella notte fra il 5-6 agosto 2018, quando il sistema si è attivato giusto in tempo per far scattare l’evacuazione parziale dell’abitato.

Oggi, a distanza di oltre 10 anni da quel primo impianto sperimentale, Nesa ha continuato a sviluppare e migliorare soluzioni per l’allertamento depositando brevetti internazionali e aggiudicandosi, da pochi giorni, il rinnovo della medesima rete con i sistemi Spider Debris Flow®, di cui seguiranno, tra pochi giorni, aggiornamenti sul nostro sito e sui social.

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