Oceano Indiano – Fornitura e installazione sistema monitoraggio tsunami

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MONITORAGGIO TSUNAMI.

26 dicembre 2004, un momento terribile nella storia del sud est asiatico. Un terremoto al largo dell’oceano Indiano, genera uno dei fenomeni naturali più catastrofici e difficili da monitorare dell’epoca moderna.

I governi colpiti ed in particolare l’ente indiano N.I.O.T. (National Institute of Ocean Technology), una delle eccellenze mondiali nella ricerca attinente i fenomeni e le risorse degli oceani, (http://www.niot.res.in), attua una ricerca a livello mondiale per lo sviluppo di nuove tecnologie per il monitoraggio e la prevenzione di questo disastroso fenomeno.

Una ditta italiana la Envirtech Spa. (www.envirtech.org) , partner con Nesa, stava sviluppando un progetto tecnico su questo tipo di monitoraggio, così evoluto da suscitare l’attenzione dell’ente, ed essere invitata, insieme a pochi altri competitor mondiali, nella realizzazione di alcuni di questi sistemi di rilevamento, anche a carattere sperimentale viste le metodologie e le tecnologie utilizzate.

Data la collaborazione in essere, con le strutture tecniche di Nesa, il team si adopera sia per la realizzazione di alcune apparecchiature per lo sviluppo tecnico e logistico del progetto, andando a realizzare dei dispositivi di rilevamento abissale, unici in Italia e tra i pochi al mondo con le performance richieste.

Un lungo sviluppo durato quasi due anni, fatto di test, verifiche funzionali e prove a mare a diverse profondità, in cui Nesa ha sempre svolto un ruolo attivo sia sul piano tecnico che operativo, con personale in acqua e a bordo delle navi utilizzate allo scopo.

La realizzazione di tali sistemi, passata per lo studio dei materiali in grado di resistere alle impressionanti pressioni abissali, per le ridondanze elettroniche necessarie a far funzionare apparecchiature in ambiente isolato e per lungo tempo, per la realizzazione dei sistemi di trasmissione al fine di garantire la comunicazione in acqua a kilometri di distanza (dalle profondità abissali alla superficie prima e via satellite poi), per la capacità di calcolo allo scopo di discriminare in modo univoco ed inequivocabile un onda anomala (o uno Tsunami) al largo delle coste e fornire in poche decine di secondi l’allarme necessario a mettere in salvo quanta più popolazione possibile, sono solo alcuni dei tanti aspetti affrontati, consentendo nel 2006 l’installazione dei primi due sistemi italiani di monitoraggio di questo tipo di fenomeni, nell’oceano Indiano, a circa 1800 miglia dalla costa, ad una profondità di quasi 4000m.

Un risultato di eccellenza, cui Nesa si sente orgogliosa di aver partecipato, e di aver posto in essere le proprie competenze tecniche ed operative, anche sul campo.

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